, serie, sotto un rapporto di equivalenza, problemi separati e isolati per farli "risalire in generalità" e così renderli visibili e trattabili nell'azione pubblica, 2007.

. Jobin, Questi luoghi, quando non producono esternalità negative di cui la popolazione abbia prova, non creano problemi immediati, e sono spesso invisibili agli occhi delle popolazioni urbane che non vi vivono: non vi sono shock morali (Jasper, 1997) né indignazione condivisa, e i cittadini restano indifferenti. Non vi sono ragioni per cui gli abitanti delle zone limitrofe o provenienti da un territorio più ampio si debbano coinvolgere in forme di azione collettiva (proteste, richieste all'amministrazione, formulazione di progetti alternativi, etc.) per chiederne il riutilizzo e la riqualificazione: non vi è un interesse legittimo in comune, e "ognuno fa per sé, Si tratta, ad esempio, di iniziative nei luoghi abbandonati delle città, altamente segregati, come istituzioni totali o quartieri a fortissima concentrazione di sottoproletariato, 1996.

L. 'esito-delle-mobilitazioni and M. Castells, Proteste e campagne locali, in alcuni casi, rendono visibili temi e problemi, e possono favorire veri e propri processi di apprendimento sociale, ad esempio in termini di maggiore consapevolezza dell'impatto locale di un'opera infrastrutturale o in termini di conoscenza fra soggetti attivi a diverse scale su questioni critiche simili (Savoldi, 2006: 143). Ciò nondimeno, l'esito non è solo culturale: è anche politico, perché, come dicevamo, a volte cambia la logica delle alleanze e si modificano le dinamiche del consenso, esse sono in grado di trasformare i "significati urbani, 1983.